Ex Convitto Palmieri

Su via Benedetto Cairoli e piazzetta Giosuè Carducci, luoghi di incontro preferiti dalla movida leccese, si affaccia il Convitto Palmieri, maestosa costruzione in stile neoclassico, che con la sua estensione di circa 11.000 mq. occupa un intero isolato, ancora oggi denominato “Isola di San Francesco”.

In origine il complesso edilizio, composto dalla chiesa di S.Francesco della Scarpa e dall’annesso convento, fu la dimora secolare dei Padri minori Francescani, che a partire dal secolo XIV l’abitarono ininterrottamente fino alla loro soppressione. Nel 1634 nel convento vivevano circa 30 frati. 

Nel 1807, a seguito della prima soppressione degli Ordini religiosi per volere del re Giuseppe Bonaparte (fratello di Napoleone), il convento fu adibito a usi civili (caserma, deposito e ospedale di cavalleria), per poi diventare nel 1816 sede del “Collegio-Convitto di S.Giuseppe”, unico liceo della Provincia di Terra d’Otranto, la cui direzione fu affidata dal 1832 ai Padri Gesuiti. 

L’arrivo dei Gesuiti segnò la trasformazione del complesso religioso in una prestigiosa struttura educativa, che è stata fulcro di formazione di generazioni di giovani leccesi. La configurazione con la quale oggi si presenta è il risultato di demolizioni, ricostruzioni e addizioni realizzate nel corso dell’Ottocento.

Il primo ad imprimere all’edificio il severo gusto neoclassico che lo contraddistingue fu il Padre gesuita Giambattista Jazzeolla che nel 1833 realizzò una grande sala (l’attuale “Teatrino”), preceduta da un propileo con colonne doriche rastremate, sul modello del tempio di Atena. Sul timpano fu collocata nel 1845 la statua dell’Immacolata, che precedentemente era posta sopra una guglia al centro della piazzetta.

Nel 1852 il Collegio fu elevato a “Real Liceo” diventando la scuola di studi liceali e universitari più importante del territorio, con cattedre umanistiche, di medicina legale, fisiologia, anatomia e chimica, discipline giuridiche. Le nuove funzioni comportarono la realizzazione ex novo della parte di fabbricato a sinistra della piazza, con ambienti su due piani distribuiti attorno ad un chiostro centrale.

Dopo l’espulsione definitiva dei Gesuiti nel 1860, la scuola divenne ”Regio Liceo Ginnasiale” intitolato a Giuseppe Palmieri, che vi rimase fino al 1960, per poi essere trasferito nella sede attuale in viale degli Studenti.

Le  esigenze di ampliamento del Liceo e la volontà di imprimere ai prospetti sulla piazzetta una simmetria rispetto all’asse centrale, comportarono nel 1874 la demolizione di sei cappelle e della facciata della chiesa, alla quale fu anteposto un colonnato del tutto simile a quello realizzato sul lato sinistro.

Il “Convitto” funzionò fino al 2000 quando, per mancanza di convittori (gli studenti che rimanevano a dormire), fu chiuso definitivamente cadendo in uno stato di abbandono.

Oggi, il complesso monumentale, di proprietà della Provincia di Lecce, dopo importanti lavori di restauro (2009 e 2014), è diventato uno degli spazi culturali più importanti della città, gestito dal Polo biblio-museale di Lecce.

Da non perdere

L’antica Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini”, realizzata nel 1873, è stata riaperta nel 2009 dopo il restauro. Oltre ad accogliere un vasto patrimonio librario e un'emeroteca storica salentina con oltre 100 testate locali non più attive, la biblioteca si propone quale luogo di scambio culturale e   dialogo.  Tantissimi sono i cittadini che frequentano gli spazi pubblici del chiostro, arredato con comode sedute colorate, dove è possibile leggere, studiare e incontrarsi. 

Il convitto ospita la “Fabbrica delle Parole”, museo permanente della stampa, che espone le antiche macchine tipografiche, i primi computer e altri strumenti che hanno rappresentato l’evoluzione della tipografia.

Da non perdere l’”Archivio Carmelo Bene” che raccoglie il fondo librario, il fondo personale e materiali eterogenei, come costumi, elementi di scena e arredi personali dell’artista salentino.

Al centro della piazzetta, prima denominata piazzetta degli Studi e dal 1904 intitolata a Giosuè Carducci, è stato posto il busto marmoreo del poeta, realizzato dallo scultore leccese Luigi Guacci.

Curiosità & aneddoti

Piazzetta Giosuè Carducci è stata scelta dal regista turco Ferzan Özpetek come ambientazione di alcune scene di due suoi film girati a Lecce: “Mine vaganti” del 2010 e “Allacciate le cinture” del 2014, tanto da essere stata ribattezzata da alcuni, “Piazzetta Özpetek”.

L’orologio posto sul timpano del propileo è uno dei quattro quadranti dell’orologio elettrico inventato dal vescovo-scienziato leccese Giuseppe Candido. Gli altri erano posizionati sulle facciate del Sedile, del Convento dei Celestini e dell’Ospedale dello Spirito Santo. Questi orologi fino al 1937 erano perfettamente sincronizzati..

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